Non vi parleremo di una nuova tecnica e nemmeno di una modifica originale a qualcosa di già esistente.
Approfittiamo ugualmente della vostra pazienza per condividere le nostre esperienze riguardanti la pesca più divertente ed emozionante praticabile all’interno delle lagune caratteristiche del nord est Adriatico: le spigole in top water.
Il branzino, padrone degli spot da noi maggiormente frequentati; è con lui che tentiamo di confrontarci durante la maggior parte delle nostre battute di pesca ed anche se durante i mesi più miti fanno la loro comparsa affascinanti meteore, pesci da sogno che ispirano fantasie ardite, alla fine ogni spinner lagunare sa che ”lui” rimarrà sempre il principale avversario.
Perchè cercare le spigole a galla? Un jerk ben lavorato o, ancor meglio, un gomma piombata il giusto e fatta lavorare con pazienza nei flussi di corrente generati dalle maree offrirebbero maggiori garanzie di far sentire qualche gradito ospite in canna. Ma non ci accontentiamo, con un pizzico di snobismo cerchiamo testardamente la spettacolarità dello strike, il batticuore che solo il gorgo dietro la nostra insidia può generare.
Per poter vivere questo mix di emozioni fino a poco tempo fa pescavamo con attrezzatura che potremmo definire standard: trecciati da 20lb, canne con range di lancio vicino all’oncia, wtd e popper di grammature conseguenti accompagnati da esche siliconiche da 5” nei casi in cui la presenza di sospensione o detriti in superficie inficiava l’utilizzo di hard bait provviste di ancorette.
Qualcosa è cambiato grazie all’estro dell’amico e compagno di pesca Tommaso Iannis, il quale con il suo entusiasmo ha dato la spinta utile ad un processo di snellimento dei nostri sistemi pescanti. Questa involuzione ci ha portato ad apprezzare con rinnovato vigore gli scontri con le nostre spigole e, cosa più importante, ha permesso l’utilizzo di nuove presentazioni poco invasive in spot dove un’attrezzatura grossolana rendeva vani i nostri tentativi di approccio con i pinnuti.
Quindi pronti, attenti, via! Largo spazio alle canne da ½ oz, a wtd e popper di dimensioni contenute, a piccoli siliconici montati su ami offset 1/0, massimo 2/0.
Molti sono gli artificiali che hanno dato riscontri positivi, tra tutti possiamo considerare degni di nota il Molix s popper 65 che garantisce un’ottima gittata di lancio nonostante le dimensioni (oltre a una confortante sicurezza nel gestire pesci di rilievo senza il timore di ancorette troppo fragili…) ed il Virago nelle versioni da 3” e 4”, armati con insert leggerissimi atti a mantenere il giusto assetto dell’esca mentre la recuperiamo nervosamente in superficie, con soste frequenti e riprese fulminee.
Semplicemente micidiali.
Come anticipato precedentemente, grazie ai nuovi giocattoli ci siamo spinti anche all’esterno dei canneti salmastri e dalle classiche foci, cercando le spigole in spot spesso caratterizzati da poche decine di centimetri d’acqua. Proprio in questi ambienti il “light tackle” ha svelato il suo enorme potenziale, garantendoci ottimi risultati senza dover rinunciare alla nostra amata, odiata, spesso dimenticata, pesca in top water.
Provateci anche voi, pescate e divertitevi!
Luca Feruglio