Comincio questo mio 2016 con un post riguardante il jigging alla spigola, è vero, forse sono un po monotono ma questa tecnica nell’ultimo periodo mi ha fatto divertire non poco riscoprendo quelle emozioni che non provavo da tempo. Noi pescatori abbiamo sempre bisogno di stimoli nuovi o riscoprire vecchi amori..
La laguna e ormai vuota e le nostre amate “regine” se ne stanno al calduccio in qualche zona profonda aspettando che le maree gli portino quel nutrimento necessario per sopravvivere, queste zone circoscritte e particolari sono tra i pochi spot profondi che la nostra laguna offre, zone con profondità variabili tra i 10 e i 30 metri, dove in queste fredde giornate invernali la nostra spigola ama starsene indisturbata, e non aspetta altro che noi avidi pescatori diamo loro un bel giocattolino di metallo da addentare per bene! Scherzi a parte sono le zone perfette per praticare questo particolare jigging invernale alla spigola.
Nella maggior parte dei casi i primi tre metri dal fondale sono la fascia d’acqua dove avviene l’attacco, ma a volte, quando le correnti forti cominciano a spingere, le spigole hanno la tendenza a spostarsi in diversi strati d’acqua, fino a portarsi anche a qualche metro dalla superficie. Sicuramente questo è dovuto al fatto che la forte marea porta nutrimento e lo distribuisce nei diversi strati d’acqua e di conseguenza la nostra amata spigola si muoverà molto di più.
L’uso di un buon ecoscandaglio e fondamentale e saper utilizzarlo al meglio e sinonimo di sicurezza nel risultato. Le cose che cercheremo saranno le famigerate “buche” ma non solo, anche qualche salto di fondale e massi sommersi sono punti dove la spigola in questo periodo trova riparo. Se poi in questi spot troviamo anche segnali di piccolo pesce foraggio la probabilità di trovare la regina e molto alta.
Per quanto riguarda l’attrezzatura la mia personale scelta ricade su attrezzi la light jigging molto sensibili; anche perché le grammature dei jig che utilizzeremo non supereranno mai i 100 grammi. Diciamo che una canna con potenza 60-150 grammi e l’ideale. Gli artificiali migliori, sono il vero potere catturante di questa pesca; la mia personale scelta ricade su jig dalla forma piuttosto allungata per poter scendere velocemente verso il fondale e contrastare anche le forti correnti. Come già elencato sopra le grammature che vanno per la maggiore sono tutte quelle che vanno da 40 ai 100 grammi, grandi soddisfazioni me le ha date lo Jugulo: un artificiale che non ha certo bisogno di tante presentazioni, montato con un doppio assist in testa. Grazie alla sua particolare forma e al suo movimento in fase di caduta e stato il vero mattatore di questo inverno in corso.
Diamo ora proprio due nozioni tecniche per far si che le nostre calate siano efficaci e proficue: innanzi tutto ,individuata la zona di pesca sull’ecoscandaglio è mia abitudine fare un paio di passaggi a vuoto ovvero senza calare le nostre esche; questo per vedere la velocità di scarroccio e calcolare bene la velocità della corrente. Il restare più in verticale possibile con le nostre esche è fondamentale, una volta fatto questo iniziamo a pescare.
Come sopra citato l’attacco della spigola nella maggior parte dei casi avviene nei primi metri sopra il fondale, per cui una volta calato il nostro artificiale le prime jiggate sono le più proficue. Non amo richiamare o muovere l’artificiale piuttosto nervosamente, anzi, sono piuttosto lento nei movimenti fermo restando che non bisogna mai perdere il contatto con l’artificiale anche perché a volte il nostro predatore attaccherà dal basso verso l’alto e se non si ha un buon contatto con la nostra esca rischieremo di non allamare in ferrata il pesce.
L’attività predatoria della spigola non ha una durata infinita e può variare da qualche minuto a qualche ora, una volta individuate le spigole sull’ecoscandaglio, dopo le prime catture l’aggressività a volte diminuisce e gli attacchi sul nostro jig calano drasticamente, ecco perché buona regola sarebbe quella di lasciare lo spot per un po di tempo e riprovare successivamente magari cambiando colore dell’artificiale, in molti casi questa regola funziona.
Adesso dopo tutte queste frasi scritte non ci resta che andare a pesca sperando in un inverno clemente, dove il meteo gioca un ruolo fondamentale e se fa il bravo e ci permette di uscire sono sicuro che qualche bella giornata di jigging alla spigola sarà proficua.
Approfitto dell’occasione per augurare a tutti gli appassionati che seguono il blog di Vincenzo un 2016 ricco di soddisfazioni e perché no anche qualche bella cattura!
A presto.
Marco Pasquato